Palazzo Gambarana - Pavia, Provincia di Pavia

Indirizzo: Corso Giuseppe Garibaldi, 1b, 27100 Pavia PV, Italia.

Specialità: Punto di riferimento storico.

Opinioni: Questa azienda ha 1 recensioni su Google My Business.
Media delle opinioni: 4/5.

Posizione di Palazzo Gambarana

Palazzo Gambarana Corso Giuseppe Garibaldi, 1b, 27100 Pavia PV, Italia

Palazzo Gambarana è un punto di riferimento storico situato in Corso Giuseppe Garibaldi, 1b, 27100 Pavia PV, Italia. Questo splendido palazzo attira l'attenzione per la sua architettura unica e la sua storia affascinante. Sebbene non sia possibile fornire un numero di telefono o un sito web specifico, è possibile trovare informazioni dettagliate visitando il palazzo direttamente.

Le specialità di Palazzo Gambarana sono molte, ma la sua principale attrattiva è il suo status di punto di riferimento storico nella città di Pavia. La sua importanza culturale e storica lo rende un luogo imperdibile per chi visita la zona.

Alcuni altri dati di interesse su Palazzo Gambarana potrebbero includere eventi speciali ospitati nel palazzo, mostre d'arte o visite guidate che permettono ai visitatori di immergersi nella sua ricca storia.

Opinioni: Questa azienda ha 1 recensioni su Google My Business. La media delle opinioni è di 4/5, il che indica che la maggior parte delle persone ha avuto un'esperienza positiva visitando Palazzo Gambarana.

Se stai cercando un luogo che unisca storia, cultura e bellezza architettonica, Palazzo Gambarana è la scelta perfetta. Non perdere l'occasione di visitare questo luogo unico e affascinante.

Per ulteriori informazioni e per prenotare una visita, ti consigliamo di contattare direttamente Palazzo Gambarana attraverso il loro sito web ufficiale. Non perdere l'opportunità di esplorare questo tesoro storico!

Recensioni di Palazzo Gambarana

Palazzo Gambarana - Pavia, Provincia di Pavia
TheMax1075
4/5

Il palazzo si trova nella parte settentrionale di un vasto isolato posto nella parrocchia di San Michele e controllato almeno dal XV dalla famiglia aristocratica pavese dei Corti. Nel 1640 il palazzo era di proprietà del capitano Bartolomeo Corti e nel 1657 l’edificio fu ereditato dal cavaliere di Malta Antonio Francesco Corti. Nel 1771 il marchese Siro Corti vendette il palazzo al conte Francesco Gambarana che, tra il 1772 e il 1776, rimodellò e ampliò il precedente complesso. I Gambarana erano uno dei molti rami in cui si divisi la famiglia dei conti di Lomello e di Langosco, e che assunsero i nomi dei rispettivi feudi. Oltre al borgo di Gambarana, questo rami ebbe la contea di Montesegale e la signoria di Donelasco, nell'Oltrepò pavese, e fu ascritta al patriziato di Milano e Pavia. Nel 1780 il conte Giuseppe Gambarana, marito dell'ultima dei Marliani conti di Busto Arsizio, le succedette in tale carica. Nel 1826 gli eredi del conte Francesco Gambarana cedettero l’edificio al marchese De Negri, che, a sua volta, lo vendette al marchese Carlo Del Maino nel 1827. Due anni i fratelli Dessi acquistarono dal Del Maino la dimora, ma la tennero per poco tempo, dato che nell’arco di pochi fu nuovamente ceduta ai Del Maino, che la tennero fino al 1839, per poi prima passare a Giulio Bellardi Granelli e poi nel 1865 a Pio Picchiani, nel 1871 ai Barboglio e infine ai Comini e ai Quario.Il corpo di fabbrica affacciato su corso Garibaldi, a sinistra del portone principale, rappresenta la parte costruita e ampliata nella prima metà del Settecento dal cavaliere di Malta Antonio Francesco Corti (morto nel 1736). I lavori comprendevano in particolare la costruzione di un portico a due campate su un pilastro di cotto e, sempre al piano terra, una serie di stanze in successione, tutte voltate, mentre al piano superiore si susseguivano una serie di sale, anch’esse voltate, tra cui una galleria in corrispondenza del portico a due campate, un salone e un oratorio in corrispondenza del dell’androne di accesso al piano terra. Nel corpo di fabbrica che cingeva lateralmente la corte rustica, era collocata una scuderia da dieci posti con la sua casina. Tra il 1771 e il 1777 il conte Francesco Gambarana acquistò a più riprese diverse case e negozi dell’isolato e in particolare la proprietà del marchese Siro Corti. Nel 1776 i lavori avviati dal Gambarana risultano già conclusi. Sulla base degli ampliamenti operati dal cavaliere Antonio Francesco Corti, il Gambarana procedette alla costruzione di un imponente criptoportico, sorretto da colonne in granito. I lavori più consistenti riguardarono l’ampliamento dell’atrio e il rifacimento della facciata, mentre gran parte delle sale fu ammodernata secondo un rinnovato gusto con pitture e intagli. Fa parte dell’intervento di ammodernamento del palazzo la stesura di un nuovo ciclo pittorico che interessa le sale del piano nobile, lo scalone e forse anche l’atrio e la facciata, di cui tuttavia non rimangono tracce. Tale intervento è legato alla figura di Antonio Galli Bibiena, al quale fu affidata in quegli anni la progettazione e la realizzazione del Teatro dei Nobili Quattro Cavalieri (uno di essi era appunto il conte Gambarana) e che soggiornò a Pavia tra il 1771 e il 1774. La supposta partecipazione del Bibiena a palazzo Gambarana non è chiaramente documentata. Gli affreschi dell’edificio attribuiti al Bibiena sono collocati sulla parete del pianerottolo di sosta dello scalone e nella galleria al piano nobile. Il primo rappresenta in prospettiva una loggia a due ambulacri che simula quella reale posta frontalmente all’affresco. I continui riferimenti all’architettura reale sono chiari sia nei caratteri stilistici sia nella scelta dei materiali, come la balaustra in ferro che cinge la loggia, rappresentata secondo il disegno di quella dello scalone.

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